La cerca del bianco pregiato o Trifola Bianca
ESCURSIONE A TARTUFI “BIANCO PREGIATO” (Tuber Magnatum) La cerca del bianco pregiato o Trifola Bianca ,tartufo autunno invernale, predilige ambienti umidi esposti a nord ma non solo, questo tartufo considerato il re, da modo ai cani di esprimere tutta l’abilita sul campo, quando si trova una tartufaia o pastura il cane cambia comportamento ,il conduttore e il cane diventano una cosa sola , regalando ai partecipanti l’emozione piu’ grande .
Ore 8.30 ritrovo dei partecipanti Ore 9.00 partenza per la cerca Ore 12.00 rientro – Ore 12:30 fine programma Da Sapere: – Il sevizio è offerto dal 1°Settembre al 20 Gennaio. – Ore 8.30 ritrovo dei partecipanti Ore 9.00 partenza per la cerca Ore 12.00rientro – Ore 12:30 fine programma
I Tartufi eventualmente rinvenuti non sono compresi nel prezzo di partecipazione – Il luogo di cerca si raggiunge con il proprio mezzo – Le condizioni meteo non alterano il programma dell’escursione in merito si raccomanda un abbigliamento adeguato a tali condizioni. Caratteristiche della speceTuber Magnatum Pico Descrizione Ascoma globoso più o meno regolare, sovente con lobi, insenature, talora schiacciato, con dimensione molto variabile da 1-2 cm fino a 10-15 cm ed oltre, giallognolo, ocra pallido più o meno grigiastro, talora con tonalità verdastre, rossastre. Peridio in superficie liscio, sotto la lente finemente granuloso, aderente, spesso 50-350(-500) μm, ocraceo, ocraceo griseolo pallido, essenzialmente pseudoparenchimatico con poche zone plectenchimatiche, internamente più pallido. Gleba biancastra, giallastro pallida, ocra pallido, brunneola, un po’ grigiastra, anche rossastra, spesso con macchie rossigne, saponacea al tatto, essenzialmente pseudoparenchimatica. Vene sottili, biancastre, ramificate, anastomizzate, anche in gangli bianchi. Aschi per lo più globosi, sessili o peduncolo molto corto, 60-80-90 x 40-65-70 μm con 1- 3(4) spore. Spore reticolo-alveolate, da giallastre, ocracee pallide a brunastre, globose o globosoovoidee, (20-)25-35(-50) x (15-)20-30(-42) μm esclusa l’ornamentazione, con alveoli più o meno regolari, in numero di 2-3 secondo il diametro della spora e profondi 4-6,5(-8) μm con creste interne. Odore grato, penetrante, agliaceo e di formaggio forte.sapore gradevole, intenso, agliaceo. Epoca di maturazione Tarda estate, autunno e inizio inverno. Habitat In suolo marmoso-calcareo, costituito da arenarie, marne, calcari marnosi e marne argillose dell’Era Terziaria (soprattutto Miocene) ed a volte dell’Era Quaternaria (Pleistocene ed Olocene) (Tortoniano, Elveziano Aquitaniano Langhiano, Villafranchiano, Astiano, Piacenziano) ; per lo più alla profondità di 10-30 cm (ed oltre fino a 80 cm), ma anche più in superficie(2 cm) ; solitario o raramente gregario. Cresce sotto i 700(-800) m di altitudine, nei fondo valle, lungo fossati, in terreno aerato, un po’ unido, ma drenato, povero di P e di N, a pH 7-8(8,5), povero di humus, non molto inclinato e non molto soleggiato, specialmente alluvionale, sedimentario, di frana, di scarpata ; non cresce in terreni sabbiosi, silicei. Simbiosi in natura con : Quercus robur L.,Q.petrea Liebl., Q.pubescens Willd., Q.cerrisL :, Q.ilex L., Populus alba L., P.nigra L ., P.tremula L., P.pyramidalis Roz., Salix alba L.,S.viminalis L., S.caprea L., S.appennina Skvortsov, Tilia cordata Miller, T. platyphyllos Scop., Corylus avellana L., Ostrya carpinifolia Scop., Alnus cordata (Loisel.) Desf., Carpinus betulus L., Pinus pinea L .Corologia Tra il 40° e 46° parallelo di latitudine nord. Svizzera (Canton Ticino), Slovenia, Croazia, Serbia,Romania Italia : Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Basilicata. Micelio Attualmente non esiste micelio in vitro. E’ stata osservata la germinazione di spore in coltura pura e in prossimità di radici di piante simbionti in condizioni di semi sterilità. Osservazioni Per il suo odore e il suo sapore, gradevoli ed intensi, T.magnatum Pico è considerato il tartufo più pregiato sui mercati. La prima notizia del suo uso risale al 1380 (Archivio dei Savoia). E’ noto come « Tartufo bianco del Piemonte », « Tartufo di Alba » e « Tartufo di Acqualagna ». Secondo testimonianze di raccogliatori, il colore dell’ascoma varierebbe con la pianta sembionte, più chiaro con salice e pioppo, più brunneolo con querce, più rosseggiante con tiglio e varierebbe anche l’intensità dell’odore e del sapore secondo i luoghi, i climi e la pianta simbionte. Fiecchi et al. (1967) per primi hanno messo in evidenza nell’aroma di T.magnatum il bis(metiltio)metano, sostanza usata in seguito per aromatizzare gli alimenti (oli, formaggi ecc.). In anni successivi, alcuni ricercatori hanno separato fino a 45 composti nell’estratto aromatico concentrato del tartufo ed hanno identificato tre sostanze volatili e precisamente, oltre al già identificato bis(metiltio)metano, il tris(meltiltio)metano e metil(metiltio)metano che secondo loro sarebbero i principali responsabili del suo odore (Di Cesare et al. 1989).